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Gruppo misto ortofrutta 2024 – riunione preparatoria sezione fitosanitaria


In vista dell’incontro del gruppo misto ortofrutta di Italia, Francia, Spagna e Portogallo che si terrà a novembre prossimo a Parigi, il servizio fitosanitario francese ha organizzato un incontro preparatorio per confrontarsi sui temi di maggiore interesse ed urgenza per il settore ortofrutticolo.

 

Il primo tema affrontato è stato: LMR nell’UE e tolleranze all'importazione per sostanze non più approvate nell'Unione. Il Ministero francese, sulla scia delle risoluzioni approvate ultimamente su alcuni principi attivi dal Parlamento europeo, ha illustrato una presentazione dal titolo "Limiti massimi di residui di pesticidi superiori a zero per sostanze non più utilizzabili in Ue" (all.1) che fa il punto sullo stato   dell'arte delle valutazioni di "tolleranza" su alcuni principi attivi da parte della Commissione europea per quanto attiene gli scambi con i Paesi Terzi. A marzo 2021, infatti, una lista di 97 sostanze non approvate in UE è stata trasmessa alla Commissione europea con la richiesta di riesaminare i limiti massimi di residui. La Commissione ha suddiviso le sostanze in quattro livelli di priorità di revisione. Il Ministero francese ha sottolineato poi una doppia difficoltà: la prima riguarda il fatto che la Commissione non propone un sistematico abbassamento dei limiti per le sostanze vietate che sono quelle preoccupanti (cancerogene o tossiche) e la seconda difficoltà deriva dal fatto che la Commissione non si è presa in carico di tutti i dossier. Per alcune sostanze ci sono ancora questioni aperte:

 

  • su 36 sostanze è stata precisata una riduzione degli LMR;
  • per 27 sostanze gli LMR sono in fase di revisione;
  • l'EFSA è stato incaricato di valutare 20 di queste sostanze;
  • su 30 sostanze la Commissione non ha ancora avanzato proposte.

 

Sostanzialmente questo ritardo nell'abbassamento dei limiti consente l'importazione di ortofrutta prodotta con sostanze vietate in Ue e provoca quindi danni alla salute dei cittadini e dell’ambiente.

 

Confagricoltura è intervenuta per ribadire la necessità e l’urgenza che venga rispettato il principio di reciprocità ovvero che i prodotti importati dai Paesi Terzi siano allineati e rispettino gli standard dell’Ue sulla sicurezza alimentare. Oggi purtroppo gli agricoltori europei hanno a disposizione pochi mezzi per impostare un’adeguata difesa fitosanitaria e questo si traduce molto spesso in un aumento dei costi di produzione, in una diminuzione delle rese e di conseguenza in una contrazione della redditività. Eliminare questa distorsione deve essere una priorità perché solo così si potrà garantire il rispetto della salute dei consumatori, dell’ambiente e la concorrenza leale tra agricoltori. Anche il Ministero italiano è intervenuto per sottolineare che il divieto di utilizzo per gli agricoltori in Europa e la tolleranza in ingresso dai Paesi Terzi sono un controsenso.

 

Il secondo tema trattato è stato quello dell’armonizzazione delle autorizzazioni nazionali dei prodotti fitosanitari nella stessa zona (per zone omogenee dell’UE). Con una presentazione di Fepex (all.2) è stato fornito un focus sui mezzi di difesa disponibili per varie avversità su fragole e aglio (dati desunti dal lavoro dei gruppi di contatto) nei Paesi coinvolti nell’analisi ovvero Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Il totale delle soluzioni disponibili sulla fragola è 228 (131 per malattie, 87 per insetti, 10 erbicidi) di cui 94 non disponibili in Spagna, 135 non disponibili in Francia, 67 non disponibili in Italia e 98 non disponibili in Portogallo. Per quanto riguarda l’aglio il totale delle soluzioni disponibili è di 138 (70 per malattie, 47 per insetti, 21 erbicidi) di cui 40 non disponibili in Spagna, 75 non disponibili in Francia, 107 non disponibili in Italia. Dallo studio si evince quindi che: vi è un’alta eterogeneità delle soluzioni disponibili tra i diversi Stati membri dell’Ue, gli agricoltori hanno sempre meno molecole per la difesa e le autorizzazioni zonali dei prodotti fitosanitari aumenteranno le soluzioni disponibili. I rappresentanti italiani hanno poi fatto presente che occorre continuare a lavorare sull’armonizzazione degli usi in Ue e soprattutto che occorre sfruttare al meglio le opportunità del regolamento attuale riguardo le autorizzazioni per Paesi della stessa area climatica.

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